la psicologia come non te l’hanno mai spiegata
ARTICOLI DI RIFERIMENTO
di seguito sono riportati gli articoli scientifici sui quali è stato possibile lavorare per realizzare i post del blog. Se vuoi approfondirne uno, clicca sul titolo!
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In the present study, it was investigated, using language, which motor information is automatically activated by observing 3-D objects (i.e. manipulation vs. function) and whether this information is modulated by the objects’ location in space.
Knowing whether an object is owned and by whom is essential to avoid costly conflicts. We hypothesize that everyday interactions around objects are influenced by a minimal sense of object ownership grounded on respect of possession. In particular, we hypothesize that tracking object ownership can be influenced by any cue that predicts the establishment of individual physical control over objects.
This study aims to determine if, in children, subjective perception of space is modulated by the experience of reach- ing distal objects by means of tools and verbal labels. We presented 7–15-year-old participants with objects located in the near and far space, and in the threshold area between these spaces (border space).
[...] When participants (Agents) performed a reach-to-grasp movement to give the target object, in presence of eye-gaze communication they reached the wrist's acceleration peak faster if the Other previously interacted with the second object in accordance with its conventional use. Consistently participants reached faster the MFA when the objects were related by a functional–individual than a functional–cooperative relation. The Agent's getting response strongly affected the grasping component of the movement: in case of eye-gaze sharing, MFA was greater when the other previously performed a manipulative than a functional grip. Results reveal that humans have developed a sophisticated capability in detecting information from hand posture and eye-gaze, which are informative as to the Agent's intention.
Choice reaction tasks are performed faster when stimulus location corresponds to response location (Simon effect). This spatial stimulus–response compatibility effect affects performance at the level of action planning and execution. However, when response selection is completed before movement initiation, the Simon effect arises only at the planning level. The aim of this study was to ascertain whether when a precocious response selection is requested, the Simon effect can be detected on the kinematics characterizing the online control phase of a non-ballistic movement. Participants were presented with red or green colored squares, which could appear on the right, left, above, or below a central cross.
Gli atleti devono spesso anticipare le azioni degli avversari ed interagire con oggetti il cui movimento deve essere preventivamente rappresentato (per esempio, la palla). L’esperienza visiva e motoria diventano essenziali per lo sviluppo di tali abilità predittive. In questo studio si è indagato se i giocatori di pallavolo siano in grado di elaborare l’intenzione di agire trasmessa dalla postura delle mani dell’avversario.
Secondo la teoria dell’appraisal gli stimoli rilevanti per gli obiettivi dell’individuo, in particolare quelli che presentano caratteristiche sociali (e.g. volti impauriti con sguardo deviato), vengono elaborati dal sistema attentivo in modo prioritario. Utilizzando il paradigma di priming affettivo, si è cercato di indagare se e come l’elaborazione di specifiche combinazioni tra espressione facciale e direzione dello sguardo attivi una valutazione emotiva e se tale attivazione perduri tanto da andare ad influenzare (i.e. facilitare o ritardare) l’elaborazione di uno stimolo emotivo.
LA VALUTAZIONE DELL’ATTEGGIAMENTO IMPLICITO VERSO I PORTATORI DI PROTESI GENERICHE E SPORTIVE
Mentre numerosi lavori, utilizzando soprattutto un approccio qualitativo multi-metodo (ad esempio interviste semi-strutturate faccia a faccia e tramite e-mail), oltre ad un’analisi di discussioni in gruppi multimediali riguardo al tema delle protesi, hanno indagato l’esperienza dei pazienti portatori di protesi al fine di individuare i principali aspetti coinvolti nel processo di adattamento all’amputazione e all’utilizzo dell’arto artificiale (i.e. adjustment; ad es. Murray, 2004, 2005), minor interesse è stato riservato allo studio dell’atteggiamento che gli individui normodotati hanno nei confronti dei pazienti portatori di protesi.
Questo studio indaga la relazione tra i movimenti del nostro corpo e l’elaborazione numerica andando a studiare l’asse di movimento circolare. I partecipanti dovevano contare aggiungendo o sottraendo «tre» mentre eseguivano dei movimenti circolari, in direzione oraria o antioraria, in modalità attiva (camminando) oppure in modalità passiva (venivano spinti su una sedia a rotelle.
Il presente studio indaga se la categorizzazione di coppie di oggetti afferrabili è influenzata dalla precedente presentazione di prime costituiti da mani umane o robotiche. I soggetti dovevano indicare, premendo uno di due tasti, l’ambiente di utilizzo di una coppia di oggetti che potevano essere usati insieme oppure no. In ogni coppia era presente un oggetto attivo (i.e. l’oggetto che è manipolato in modo attivo durante un’azione specifica), presentato a destra oppure a sinistra del centro dello schermo.
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CONTESTO SOCIO-CULTURALE E ATTEGGIAMENTI ALIMENTARI: UNA RECIPROCA INFLUENZA
I disturbi della nutrizione sono condizioni che modificano le abitudini alimentari e sociali, rappresentando una delle cause più frequenti dell’alterazione comportamentale tra i giovani.[1]
Ti sei mai chiesto quanto possa influenzare il contesto socio-culturale su i tuoi atteggiamenti alimentari?
Nel 1995 KK Abrams, LR Allen, JJ Gray hanno condotto uno studio analizzando un campione di 98 studentesse universitarie di varie etnie soffermandosi su quanto il contesto socio-culturale possa incidere sull’insoddisfazione dell’immagine corporea e sui comportamenti alimentari problematici.
L’esperimento si è concentrato su:
36 studentesse afro-americane
34 studentesse asiatiche-americane
28 studentesse caucasiche
Due sono stati i dati preliminari per la conduzione dello studio:
le studentesse afro-americane possiedono un indice di massa corporea maggiore rispetto alle altre studentesse;
le studentesse caucasiche presentano comportamenti dietetici disordinati ed un’insoddisfazione maggiore nei confronti del proprio corpo.
Portando avanti l’analisi è stato possibile ideare un modello comportamentale coerente tra i tre gruppo che associa ad una bassa autostima, ad una elevata autocoscienza pubblica dei disturbi nutrizionali ed una visione distorta del proprio corpo.
Nelle studentesse afro-americane e caucasiche la presa in giro nei confronti del peso del proprio corpo da parte del prossimo determina atteggiamenti alimentari disturbati.
Per concludere, i tre studiosi hanno affermato che il contesto socio-culturale influenza due aspetti fondamentali: la dieta e la percezione del proprio corpo.
[1] Come viene citato nell’articolo “Disturbi Alimentari - DCA” su State of Mind, Il Giornale delle Scienze Psicologiche
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